Avete mai sentito il bisogno di cambiare?
Una vocina da dentro che vi dice: "Ehi, questa non è la tua vita! Non stai facendo il possibile perchè le cose cambino!"
Certo, è vero che le cose alla fine vanno come vogliono loro e che il destino è perlopiù immutabile.
Ma siamo sicuri di fare ogni giorno il possibile perchè le cose vadano, invece, come vogliamo noi?
La risposta è, nella maggior parte dei casi, no.
Spesso infatti ci accontentiamo, vivacchiamo, facciamo giusto il minimo indispensabile.
Oggi quella vocina si è fatta sentire più forte di tutte le altre.
Sotto pressione ed incentivi della mia amica Rubina, che pubblicamente ringrazio e alla quale dedico questa rubrica, inauguro la sezione con una fondamentale premessa:
Life Lessons non significa che avrò la presunzione di dare lezioni di vita: significa piuttosto che condividerò con voi alcune riflessioni, allo scopo di migliorare e divenire protagonisti della propria vita (o perlomeno morire combattendo :)
Questa rubrica non è rivolta a quelle persone sicure di sé, che credono di vivere una vita perfetta e di averne il totale controllo.
Seppur non possa fare a meno di invidiarle, mi sono reso conto di non essere così, e di non essere il solo. Ma ho anche capito che l'insicurezza può essere una vera e propria forza, e che basta saperla prendere e sfruttare nel modo giusto.
Questa sarà una rubrica settimanale.
Il che significa che, dato un obiettivo, passerà una settimana, alla fine della quale rivedremo assieme i risultati e le riflessioni scaturite nei sette giorni di prova.
E' dunque indispensabile la vostra presenza e i vostri commenti, in quanto, lo ripeto, non sono un insegnante, anzi, sono desideroso con voi di intraprendere questo piccolo viaggio... e credo forse che l'unica cosa che ho più di voi è proprio la necessità di cambiare.
CAMBIARE ABITUDINIHonoré de Balzac diceva:
"Nessuno osa dire addio a un'abitudine. Molti suicidi si sono fermati sulla soglia della morte per il ricordo del caffè dove vanno tutte le sere a fare la loro partita a domino."
Come non dargli ragione!
Quante volte ci è capitato, e magari accade tutt'ora, di procedere con abitudini dannose, o semplicemente cretine, solo per il fatto di esserci abituati e di non aver voglia di cambiare?
Un altro famoso scrittore francese, Proust, diceva: ""La costanza di un'abitudine è di solito proporzionale alla sua assurdità."
Non vi è mai capitato di percorrere per anni la stessa strada per andare a scuola, o andare alla stessa fermata della filo, scoprendo all'improvviso che dietro l'angolo c'era una fermata più vicina e un percorso per andare a scuola molto più breve?
Una cosa però è molto positiva.
Se state leggendo e siete a questo punto, allora significa che volete cambiare abitudine, ma questa fallisce irrimediabilmente ad ogni tentativo, cadendo nel vuoto come i buoni propositi di inizio anno nuovo? (quelli tipo: farò il bravo, perderò 30 kg, mi fidanzerò con Madonna)
Un piccolo segreto c'è, e magari già tutti lo sapete, eppure metterlo in pratica rappresenta una vera sfida: ebbene, cambiare abitudine da un giorno all'altro è come effettuare la mossa del Barbiere negli scacchi.
Quella mossa è abbastanza conosciuta nell'ambiente perchè in pochi spostamenti permette di fare scacco matto. Sebbene questa tecnica sia un grado di umiliare i principianti, un giocatore esperto può tranquillamente riderci sopra, scoprirla e contrastarla nel giro di poche mosse.
La medesima cosa la attua la nostra mente per le abitudini radicate: se avete cominciato a bere caffé da dieci giorni, smettere non vi costerà molta fatica. Ma se fumate da più di un anno, la vostra abitudine riconoscerà la vostra intenzione di cambiare, e vi farà fallire miseramente.
Ecco dunque che entrano in gioco tre fasi:
1)
Planning: La mossa essenziale: ci si mobilita, si prepara il cambio di abitudine, si dispongono i pezzi, si osserva la scacchiera. Dobbiamo fare un punto della situazione.
2)
Preparazione: La fase più lunga e delicata! Si sta per fare la mossa, passando dalla teoria alla pratica. Abbiamo osservato la situazione, è ora attuare piccoli accorgimenti, diventando un pelo più aggressivi e attaccando le fondamenta dell'abitudine, ma non ancora l'abitudine stessa.
3)
Scacco matto: Se il planning e la preparazione sono stati accurati, allora nulla ci impedirà di fare scacco, senza troppa fatica, alla nostra abitudine. A differenza del gioco degli scacchi, però, per cambiare abitudine ci è fortunatamente concesso quanto tempo vogliamo, al fine di organizzare un temibile scacco matto.
Fatta la mossa, servirà poi attuare quello che si chiamerà il Periodo di Prova, del quale parleremo nella prossima puntata!
Un grande in bocca al lupo a tutti, quindi, e mi raccomando, fatemi sapere dei i vostri scacchi matti!
(scrivendo due righe qua sotto o mandandomi una mail!)
I migliori resoconti, le migliori riflessioni e i migliori commenti verranno lodati pubblicamente e premiati con un riconoscimento ufficiale! :)